18 aprile 2021

5 FILM D'ANIMAZIONE BELLI DA RECUPERARE

Buona domenica!

Oggi torno con un nuovo post per parlarvi un po’ di 5 film di animazione, recenti e piuttosto recenti, che ho recuperato in questi mesi e che mi sono piaciuti un sacco!

Non so voi, ma io adoro i film d’animazione e torno a guardare i miei preferiti spesso, soprattutto nei giorni neri: mi risollevano sempre l’umore (e con questo penso di avervi spoilerato un post che uscirà nelle prossime settimane).

Soul (2020)

Trama: “Joe, direttore di una banda musicale delle scuole medie, sogna di suonare all'Half Note, un prestigioso locale di New York. Dopo 20 anni di tentativi, finalmente riesce a ottenere una serata. Tuttavia, un colpo di scena rovina i suoi piani.”

Questo film l’ho visto proprio quando è uscito: il 25 dicembre 2020. E’ stato un bellissimo regalo di Natale da parte della Disney. Un film maturo, a tratti anche difficile, non adatto a tutti. Si parla di morte e di cosa c’è dopo, ma si parla soprattutto di vita e di come ognuno di noi dovrebbe trovare realizzazione in ogni singolo giorno e non semplicemente quando si riesce a raggiungere uno scopo o un sogno. Bellissimo, mi ha toccato profondamente e ve lo consiglio tantissimo se non l’avete ancora visto.



Over The Moon (2020)

Trama: “Un'incredibile avventura e una ragazzina brillante alla ricerca di una dea mitica, che la porta in viaggio sulla luna.”

Storia un po’ bislacca! Inizialmente non mi aveva convinto ma dopo la prima metà mi sono sciolta! Ambientazione orientale, leggende e miti di quei luoghi incantati che ti fanno davvero arrivare sulla luna. Per non parlare poi della colonna sonora e dei colori. Mi è piaciuto un sacco, adatto soprattutto per un pubblico giovanissimo.






Onward (2020)

Trama: “Due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley, intraprendono un viaggio per scoprire se, tramite la magia, riescono a trascorrere un ultimo giorno con il padre, morto quando erano troppo giovani per ricordarlo.”

Storia di magia e di amore familiare, due fratelli che superano le differenze e le barriere per poter ricongiungersi, anche solo per un attimo, con il padre. Il tutto raccontato con una tenerezza infinita. È passato un po’ in sordina considerato i tempi bui in cui è uscito però vi invito davvero a recuperalo perché è una gemma troppo preziosa per farsela scappare.



Frozen 2 (2019)

Trama: “Elsa e la sorella Anna si imbarcano in una avventura in compagnia di Kristoff, Olaf e Sven per difendere il regno di Arendelle e scoprire in una lontana foresta un segreto che li riguarda molto da vicino.”

Dico solo che questo film l’ho visto 2 volte al cinema. Non potete capire l’emozione e la gioia nel vederlo sul grande schermo, mi manca un sacco piangere davanti ad un bel film in una sala cinematografica. Che dire, è una storia davvero troppo intima e magica per raccontarvela. Se il primo film è dedicato soprattutto ai bambini, questo è decisamente un film da adulti: infatti assistiamo al percorso di crescita e di scoperta di sé di Elsa, finalmente capiamo l’identità dei suoi poteri e dell’irrequietezza che l’accompagna. Una colonna sonora che vi trascinerà per mesi (canticchio “Into the unkwon” tutt’ora) e una magia che non si spegne alla fine del film.

L’isola dei cani (2018 )

Trama: “Tutti i cani della città di Megasaki vengono esiliati su un'isola occupata da una vasta discarica. Il dodicenne Atari parte da solo in cerca del suo animale da compagnia, Spot. Giunto sul luogo, il ragazzino trova un aiuto insperato.”

Un film che ho recuperato solo qualche settimana fa e che avrei tanto voluto vedere al cinema quando uscì. Una delicatezza disarmante, come solo i film di Wes Anderson sanno trasmettere, e il legame indissolubile fra un cane e il suo padroncino. Un film che affronta molto più di quello che racconta e che vale la pena davvero di vedere. Senza contare poi la bellezza nell’uso dello stop-motion, che personalmente, mi affascina sempre.



Avete visto uno di questi film? Che ne pensate? Consigliatemene altri da vedere se vi va! (però vi avverto: ne ho visti davvero tanti)


A domenica prossima!

                                                            (foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

11 aprile 2021

BOOK ADDICTION BOOKTAG

Buona domenica!

Oggi ho deciso di portare qui sul blog un altro #booktag molto carino che ho trovato sul canale di Ima AndTheBooks ma creato da erigibbi! Come sempre siete liberissimi di riportarlo anche sui vostri canali preferiti!

1. Qual è il periodo di tempo più lungo in cui tu sei a tuo agio senza prendere un libro in mano?

Questa è una domanda un po’ difficile a cui rispondere: io leggo quando me la sento/mi va/i pianeti si allineano quindi può capitare che ci siano periodi anche di diversi mesi in cui non tocco libro, e in quel caso, anche se mi manca la lettura, mi sento comunque a mio agio senza prendere un libro in mano. Ormai ho smesso di sentirmi in colpa per il blocco del lettore o perché non mi va di leggere! A volte basta fare anche solo del proprio meglio.



2. Quanti libri ti porti dietro ebook o cartacei?

Se intendiamo in viaggio, di solito porto sia l’ebook, con diversi libri, che almeno un libro cartaceo (dipende se devo prendere l’aereo o no) se intendiamo un’uscita al volo a volte uso il cellulare e leggo il kindle da lì oppure porto un libro ma deve ovviamente essere leggero.

3. Tieni ogni libro che compri/ricevi o sei felice di darlo via per fare spazio a nuovi titoli?

Tendo a dare via i libri che non mi sono piaciuti o che penso non leggerò mai principalmente per problemi di spazio, avessi una libreria degna di questo nome probabilmente terrei tutto quello che mi capita sotto mano.

4. Quanto tempo spendi in una libreria?

Se ho tempo anche un’ora o due.

5. Quanto tempo al giorno dedichi alla lettura?

A volte ore a volte pochi minuti, dipende dal periodo e da cosa sto leggendo.

6. Che priorità ha la lettura in un giorno?

Purtroppo al momento bassa, leggo nei ritagli di tempo, nei momenti vuoti che spesso si rivelano essere al massimo 10 minuti.

7. Quanti libri pensi di possedere in totale?

Non saprei, sono abbastanza sicura di averne personalmente almeno 150 (se contiamo fumetti e manga la cifra aumenta e arriviamo sicuramente a 1000). In casa, contando anche i libri dei miei, arriviamo forse a 300. Ma non penso li conterò mai!

8. Quanto spesso tiri fuori l'argomento "libri" in una conversazione?

Dipende con chi sto parlando! Ovviamente se parlo con qualcuno che so che ama leggere sicuramente l’argomento esce fuori, altrimenti abbastanza raramente.

9. Qual è il libro più grosso che hai letto?

Non saprei, ho un problema con i mattoni quindi forse ho letto al massimo libri di 800 pagine. Al momento non mi viene in mente un titolo però, forse un libro di Dan Brown.


10. C'è un libro su cui hai messo le mani contro tutte le avversità?

“Proibito” di Tabitha Suzuma, esiste solo in digitale e per diverso tempo non è stato disponibile. Siccome lo volevo a tutti i costi sono stata settimane a controllare la disponibilità su Amazon, fino a quando, finalmente, è tornato disponibile. Posso dire che ne è valsa la pena.




11. C'è un libro che hai faticato a finire perché non volevi?

Ce ne sono diversi, sicuramente uno dei tanti è stato “Presagio triste” di Banana Yoshimoto.

12. Tre obiettivi libreschi per il 2021

- Leggere almeno 20 libri

- Leggere i 7 libri che mi sono prefissata

- Iniziare la saga di Game of Thrones

13. Hai mai avuto il privilegio di convertire qualcuno in lettore ispirandolo col tuo incessante blaterare?

Si! Più di una volta anche!

14. Descrivi quanto un libro significa per te in cinque parole

La casa dove faccio ritorno.

Ebbene ecco terminato un altro booktag! Mi diverto sempre un sacco a farli! Fatemi sapere se lo fate anche voi così vengo a sbirciare le vostre risposte! 

A domenica prossima!

(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

04 aprile 2021

ASSASSINIO ALLO SPECCHIO - AGATHA CHRISTIE

Buona domenica!

E per chi festeggia, buona Pasqua!

Seppure sia giorno di festa, non posso certo mancare per la pubblicazione settimanale!

Incredibile pensare che sia già passato un altro mese! Ultimamente il tempo scorre o troppo lentamente o esageratamente veloce, chissà sarà l’effetto lockdown … assurdo pensare che siamo in questa situazione da un anno! Sembra ieri eppure sembra anche che il tempo scorra inesorabile sempre nella stessa direzione.

Considerazioni personali a parte, oggi torniamo con un post sulla mia, ahimè, unica lettura portata a termine a marzo. Marzo è stato un mese intenso e non ho avuto proprio testa di leggere però sono comunque contenta di aver fatto un’ottima lettura e non solo, fa anche parte del progetto 7 libri + 1 di cui mi sono imposta la lettura nel 2021!

Oggi vi parlo un po’ di ASSASSINIO ALLO SPECCHIO di AGATHA CHRISTIE, edizione Oscar Mondadori. La prima edizione italiana è stata stampata nel 1963.

Trama: “Il villaggio di St. Mary Mead è in gran fermento. Marina Gregg, una delle più famose dive di Hollywood, ha deciso di trasferirsi proprio in questa piccola località e per l'occasione ha invitato tutta la cittadinanza a farle una visita di benvenuto. Durante la festa però un'invitata, la signora Heather Badcock ha un malore e muore dopo avere bevuto dal bicchiere di Marina, gentilmente offertole da lei dopo che la signora Badcock, inciampando, aveva rovesciato il suo cocktail. La polizia intuisce che la vittima doveva essere proprio Marina, Scotland Yard brancola nel buio. Sarà l'arguzia dell'anziana Miss Marple, aiutata dall'impareggiabile Dermot Craddock, a risolvere la vicenda, il cui significato deve essere cercato nel passato.”

c’è poco da dire in effetti, è stato un vero e proprio colpo di fulmine! Come già accennavo in quel post, non avevo ancora mai letto nulla dell’autrice e devo dire anche: come ho fatto a stare senza fino ad ora??? È diventata sicuramente una delle mie scrittrici preferite e ho intenzione di recuperare qualsiasi cosa abbia scritto, anche la lista della spesa!

La storia di per sé sembra semplice: una diva, un party e un omicidio, ma di fatti il finale è totalmente inaspettato. Ogni qual volta che mettevo gli occhi su un possibile sospettato questo finiva per non essere mai quello giusto! È stato davvero frustrante (in senso buono!) arrivare a dover leggere le ultime pagine senza aver capito minimamente chi fosse il colpevole.

Di questo libro ho amato soprattutto lo stile di scrittura: descrizioni essenziali ma che arrivano al punto, personaggi tangibili che puoi sentire respirare tra le pagine e dialoghi mai superflui. Tutto scorre “lineare” ma non in modo banale, anzi! Ogni pagina è una piacevole scoperta e gli ultimi capitoli devi divorarli pur di risolvere il mistero perché, semplicemente, non puoi farne a meno!

Inoltre c’è da dire che è un libro che fa parte della serie di “Miss Marple”, ma difatti non è necessario aver letto gli altri libri della serie in quanto la storia si regge benissimo sulle sue gambe nonostante i chiari riferimenti.

Ho letto pochi gialli finora, ma adesso sono quasi sicura che sia uno dei generi a cui sono affine perché grazie a questo libro e alla sua autrice straordinaria ho capito che è il tipo di storia che mi è più affine e non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di suo!

Come dicevo all’inizio, unica lettura ma più che soddisfacente! Questo libro lo consiglio a chi vuole approcciarsi al genere e all’autrice e a chi ha voglia di “mettersi in gioco” con una storia vecchio stile ma comunque speciale!

Avete letto qualcosa della Christie? Questo libro in particolare lo conoscete? Vi è piaciuto? Fatemi sapere!

A domenica prossima!

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(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

28 marzo 2021

5 MINISERIE DA NON PERDERE

Buona domenica!

Oggi sono qui con un argomento leggero, infatti parliamo di serie tv! In particolare, vi consiglio 5 miniserie che ho davvero amato (non sono le uniche che ho visto, pertanto in futuro ci sarà almeno un altro post).

Ma prima: cosa si intende con miniserie?

Una miniserie è una serie tv pensata per non durare più di una o al massimo due stagioni, sono quindi rappresentazioni televisive brevi e che non verranno rinnovate in quanto la storia si esaurisce con l’ultima puntata.


Unorthodox (2020)

Trama: “La diciannovenne Esther "Esty" Shapiro è una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica che vive nel quartiere di Williamsburg, a Brooklyn, dove è costretta a seguire le rigide regole della comunità. Esty, come tutte le donne della comunità, non può leggere la Torah, cantare o studiare musica: è destinata solo a concepire figli. Dopo un anno di matrimonio combinato decide di scappare a Berlino e rifarsi una nuova vita. Con pochi soldi e con l'aiuto di un'amica, vola in Germania dove vive la madre Leah, anche lei scappata anni prima dalla comunità. Suo marito Yanky, dopo aver scoperto che la moglie è incinta, si reca a Berlino con suo cugino Moishe, per ordine del loro rabbino, al fine di cercare di trovarla e riportarla a casa.”

Ispirata all'autobiografia di un'ex ortodossa, questa serie è una vera gemma. Non conoscevo quasi per nulla la cultura ultra ortodossa ebraica, non avevo idea delle tradizioni e non conoscevo assolutamente questa realtà. Vedere come Etsy riesce a “fuggire” dalla sua casa, da quelle regole e vedere come si rapporta con la vita delle persone “comuni” ti fa rendere conto della diversità che c’è fuori dalla nostra porta e di come ancora oggi ci siano correnti radicali che sopravvivono nonostante il progresso tecnologico e morale. Fa veramente riflettere su come sia facile dare per scontato le libertà che abbiamo a volte e su come la nostra vita sia così facilmente condizionata dal tipo di società in cui ci troviamo talvolta a vivere. Una serie davvero interessante, la consiglio soprattutto a chi vuole approfondire lo stile di vita di chi aderisce a questo tipo di religione.


Living with yourself (2019)

Trama: “Miles Elliott è scontento della sua esistenza, così decide di prestarsi a un misterioso esperimento, salvo poi scoprirne le conseguenze e venire sostituito da una "versione migliore" di se stesso, con la quale risulta costretto a convivere.”

Premetto che ho un debole per Paul Rudd e quindi guarderei a prescindere qualsiasi cosa in cui appare, anche solo per un secondo, però obbiettivamente questa serie tv è davvero da non lasciarsi sfuggire! Il tema è piuttosto contorto,e non è facile parlarne senza fare spoiler. Il protagonista in sostanza si scontra con un dilemma etico e morale nel cui resta invischiato e da cui non riesce ad uscirne. La domanda che ci viene posta è: cosa faremmo se ci si presentasse davanti la versione migliore di noi stessi? E cosa succederebbe se ci dovessimo anche convivere? Personalmente è stata una visione che mi ha lasciato con uno strano senso addosso (in senso positivo) segno che è arrivata dritta al punto. Consigliata vivamente a chi piacciono storie non convenzionali che virano verso un futuro distopico.


WandaVision (2021)

Trama: “Tre settimane dopo gli eventi di Avengers: Endgame, Wanda Maximoff e Visione vivono una vita idilliaca nella tranquilla cittadina di Westview, nel New Jersey, cercando di tenere nascosti i loro poteri. Attraversando varie epoche televisive e stili diversi, i due cercano di preservare la loro felicità e il loro amore, ma Visione si rende ben presto conto che quel che sta vivendo è un'illusione e che Wanda tiene sotto controllo l'intera cittadina. Nel frattempo, il capitano dello S.W.O.R.D. Monica Rambeau, l'agente dell'FBI Jimmy Woo e l'astrofisica Darcy Lewis indagano su un campo elettromagnetico che circonda Westview nel tentativo di salvare i cittadini bloccati al suo interno”

Terminata da poche settimane, da fan MCU quale sono, non ho potuto fare a meno di mettere in questo elenco anche questa serie. L’ho adorata, mi ha coinvolto talmente tanto che non vedevo l’ora arrivasse venerdì per poter guardare la nuova puntata. Se le prime puntate sono adorabili in termini di trama, scenografia, costumi ecc. ecc. nelle ultime troviamo tutta l’azione e il pathos che contraddistingue i film Marvel. Ho amato lo sviluppo della storia e dei suoi personaggi, i riferimenti e gli easter eggs. Una serie che mi ha davvero intrattenuta. Se seguite il MCU non potete ignorarla!


Little fires everywhere (2020)

Trama: “Ambientata a fine anni Novanta, a Shaker Heights - a Cleveland, in Ohio - la trama di Little Fires Everywhere racconta dei destini intrecciati dell'apparentemente perfetta famiglia Richardson e di una madre e una figlia enigmatiche che sconvolgono la loro vita.”

Miniserie tratta da l’omonimo romanzo (che spero di riuscire a recuperare prima o poi). Questa storia ha una trama complicata: vengono affrontati temi quali il razzismo, il classismo e i pregiudizi etnici. Non c’è un buono o un cattivo, i personaggi hanno la particolarità di vivere in una grande zona grigia in cui giusto e sbagliato vengono spesso resi intercambiabili. Mi sono affezionata alle due protagoniste e ho amato che ogni puntata finisse con un cliff hanger. Assolutamente da vedere!



Fleabag (2016)

Trama: “Fleabag è una giovane donna londinese che ha una vita problematica, dovuta ad una famiglia disfunzionale, alle difficoltà economiche legate alla gestione di una caffetteria, che aveva aperto con la sua defunta migliore amica, e alla sua instabile quanto frenetica vita sessuale e sentimentale.”

Questa è una di quelle serie che lasciano l’amaro in bocca in quanto ci sono solo due stagioni da 6 episodi l’una e alla fine ne vorresti ancora e ancora perché 12 episodi non bastano. A parte i personaggi assolutamente unici e carismatici (specialmente la protagonista, di cui vi innamorerete) la trama è tutto uno sbilanciamento tra la commedia e la tragedia. Ci sono momenti in cui ti trovi a ridere a crepapelle e momenti, magari nella stessa puntata, che piangi disperatamente. È una serie tv assolutamente unica che consiglio caldamente a tutti perché vale davvero la pena di guardarla (soprattutto se vi piace il british humor).

Eccoci arrivati alla fine di questo post interminabile! Ho cercato di essere il più vaga possibile per non spoilerarvi nulla e per incuriosirvi alla visione.

Fatemi sapere se avete visto una di queste serie e se avete altre miniserie da consigliarmi!

A domenica prossima!

(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

21 marzo 2021

5 FILM HIGH SCHOOL NOSTALGIA

Buona domenica!

Dopo ben 3 post dedicati alle letture, oggi torno a parlare di film e in particolare di un genere di film che ormai non va più di moda come andava di moda 15 anni fa: le commedie per ragazzi.

Abbiamo tutti presente la saga “American Pie” giusto? Ecco di cosa sto parlando. Ovvero la più classica delle rappresentazioni degli stereotipi americani sulla scuola con cui noi ragazzi della GEN Z d’oltre oceano siamo cresciuti: il bullo, il figo, il capo delle cheerleader, lo sfigato, il re e la reginetta del ballo della scuola…

Se ci pensate sono tipo 10 anni che non si vedono cose del genere al cinema e se ci sono,  sono adeguate agli standard, passatemi il termine, “buonisti” della società di oggi. Col post odierno voglio farvi fare un tuffo nel passato e ricordarvi dell’esistenza di questi 5 film che a mio parere sono tutt’oggi iconici e che rappresentano un tempo che è ormai finito (che peccato o che fortuna) e di cui ci rimangono soltanto queste gemme di trash (insieme al Jersey Shore e il meme su Kelly Rowald che scrive i messaggi al suo ragazzo tramite Excel dal Nokia).

Ed ecco a voi la mia personale selezione di film preferiti di questo genere!


Il mio ragazzo è un bastardo (2006)

Trama: “Kate è una ragazza qualunque, graziosa ma poco popolare, che non ha mai avuto un ragazzo. Dopo ogni delusione amorosa della madre, le due fanno i bagagli e cambiano città. Ma per Kate questi continui traslochi hanno fatto sì che lei non riesca mai a trovarsi degli amici. Nella nuova scuola la ragazza si accorge di John Tucker, il campione di pallacanestro studentesco, il ragazzo più bello e popolare della scuola, e si imbatte in lui al ristorante dove lavora. Lo vede ogni volta con una ragazza diversa, tutte appartenenti al suo liceo. Il metodo di John è di scegliere ragazze che non hanno nulla in comune e quindi non si parlano mai, dire loro che suo padre non vuole che lui abbia una ragazza durante il campionato di basket e di non dire a nessuno del loro rapporto, che è molto speciale. Ma quando la coach di ginnastica femminile si fa male, sempre a causa del fascino di John, le classi vengono unite, il segreto salta fuori e le tre finiscono per picchiarsi, trascinando nella rissa anche Kate…”

Un classico! Chi non l’ha visto almeno una volta quando lo passavano su Italia 1 il sabato pomeriggio??


Mean girls (2004)

Trama: “Cady Heron è una sedicenne tornata a vivere a Evanston dopo aver trascorso l'infanzia in Africa con i genitori, zoologi ricercatori universitari. All'inizio, la ragazza trova difficoltà a farsi accettare nella high school di North Shore; i suoi primi amici sono Janis Ian e Damian Leigh. In seguito Cady cattura l'attenzione del gruppo delle Barbie, le ragazze più popolari della scuola: Regina George, Gretchen Wieners e Karen Smith; queste, incuriosite dalla nuova arrivata, la fanno sedere accanto a loro a mensa. Cady comincia a frequentare le tre ragazze, raccontando a Janis i loro comportamenti stravaganti e i loro segreti: uno di questi è l'album rosa, un album dove le Barbie scrivono insulti e cattiverie contro i professori e gli studenti della scuola…”

I  C O N I C O è la parola che state cercando.



Quel pazzo venerdì (2003)

Trama: “Anna Coleman è un'adolescente amante del rock tanto da far parte di una piccola band ed è innamorata di Jake, un suo amico. Sua madre Tess è una psicologa vedova, prossima al matrimonio con il suo fidanzato Ryan, ed è una persona stakanovista e con dei seri problemi con la figlia. La prima vorrebbe libertà e comprensione da parte della madre, la seconda più disciplina. Un giorno nel corso di uno dei frequenti litigi, vengono "invitate" a prendere dei biscotti della fortuna, che cambieranno la loro vita. Il giorno seguente, un venerdì, l'una si sveglia nei panni dell'altra, e in quel pazzo giorno ne succedono di tutti i colori, finché madre e figlia non si aiutano a vicenda e così spezzano l'incantesimo cinese, tornando ad essere loro stesse.”

Adorabile, tra l’altro se ci pensate è una storia tenerissima di come una madre e una figlia si ritrovano dopo la morte del marito/padre.


10 cose che odio di te (1999)

Trama: “In una cittadina di provincia statunitense, due studentesse, le sorelle Stratford, hanno caratteri diametralmente opposti: la minore Bianca è vanitosa e benvoluta, la maggiore Kat è invece irascibile e con il suo caratteraccio allontana sistematicamente qualunque ragazzo possa essere interessato a lei. Bianca vorrebbe molto uscire con Joey, il più invidiato della scuola, ma il padre ha imposto alle figlie una regola: Bianca potrà uscire la sera, in compagnia, solo quando anche la sorella farà altrettanto. Il giovane Cameron, infatuato di Bianca, convince Joey a pagare il ribelle Patrick perché corteggi e conquisti Kat, così da permettere l'uscita della sorella. Quando Patrick scopre il "lato umano" di Kat e se ne innamora, per una serie di equivoci la ragazza viene a sapere della trappola che le è stata tesa. Ferita, scaccia Patrick, ma sebbene dimostri di odiarlo per come si è comportato inizialmente, in realtà anche lei lo ama.”

Heath Ledger, non dico altro.


Ragazze a Beverly hills (1995)

Trama: “L'adolescente Cher è tra le ragazze più popolari del ricco quartiere di Beverly Hills. La ragazza ha come migliori amiche Dionne e Tai, con cui ne organizza di tutti i colori quale moderna Cupido. Lei stessa però è impreparata in campo sentimentale e quando un suo fratellastro mai conosciuto, Josh, si trasferisce in casa sua cadrà in preda al panico, dando il via ad una serie di situazioni equivoche e paradossali.”

L’aesthetic di questo film mi sorprende sempre e mi fa morire dalle risate.

 



Che ne dite? Qual è il vostro preferito? E quello che tornate sempre a rivedere?

Ma soprattutto qual è il vostro American Pie* preferito? Fatemi sapere!

A domenica prossima!

*p.s la risposta giusta è una sola ed è il 5! (Band Camp)


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14 marzo 2021

L'OCCHIO DEL LUPO - DANIEL PENNAC

Buona domenica!

Oggi terminiamo il mio tour delle letture di febbraio con quella che è stata l’ultima lettura del mese! Inoltre vi anticipo anche che è stata deludente :(

Come sempre, ricordo che sono solo le mie modeste opinioni con cui potete benissimo non essere d’accordo e ne possiamo sempre discutere insieme nei commenti!

Oggi vi parlo de L’OCCHIO DEL LUPO DI DANIEL PENNAC, edito da Salani per la collana Gli Istrici d’oro. La prima edizione è del 1984.

Trama: “In uno zoo, un ragazzo si sofferma affascinato davanti alla gabbia di un lupo e, siccome l'animale ha soltanto un occhio, anche il ragazzo, con estrema sensibilità, tiene chiuso uno dei suoi. Questo colpisce il lupo che, per la prima volta, supera l'atavica diffidenza nei confronti degli esseri umani e decide di raccontare al ragazzo la sua storia, tutta vissuta sullo sfondo di paesaggi nevosi e cacce solitarie. Anche il ragazzo si confida col lupo e gli parla delle tre Afriche per cui è passato, quella Gialla, quella Grigia e quella Verde: l'Africa dei deserti, L'Africa delle savane e l'Africa equatoriale delle foreste.”

Purtroppo, per quanto mi riguarda, questa lettura passerà in altre mani dato che non mi è piaciuta per niente.



Il libro fondamentalmente si divide in due: la storia del lupo e la storia del ragazzo. La prima parte dedicata alla storia del lupo mi è piaciuta molto e l’ho trovata toccante anche perché è molto verosimile a quello che è, purtroppo, il destino di molti animali che vengono tolti dal proprio habitat naturale ingiustamente. Questa prima parte è anche raccontata in modo chiaro, semplice e scorrevole il tutto condito da illustrazioni carine (che ovviamente ci sono per tutto il libro).

A partire dalla seconda parte però, tutto comincia ad essere piuttosto confuso: è quasi come se l’autore cambiasse registro. Il ragazzo racconta la sua storia al lupo, in maniera “telepatica” attraverso il proprio sguardo, e quello che viene spiegato non è spiegato molto bene tant’è che c’è una parte che ho dovuto rileggere un paio di volte per cercare di capire, senza successo, se due personaggi secondari fossero due oranghi o due persone. Anche la parte dove viene spiegato come il protagonista arriva nella nuova città è molto frastagliata e sbrigativa.

Per non parlare del finale, che mi ha veramente deluso.

Questo libro è indicato per bambini dagli 8 anni in su ma onestamente non lo farei leggere a nessuno considerato che alla fine non c’è nessuna morale, nessun lieto fine; il lupo rimane in gabbia e il bambino rimane comunque solo in mezzo agli animali. L’unica cosa che ho colto è forse un appunto sul riscaldamento globale, lo sfruttamento minorile e il bracconaggio, temi che comunque un bambino così piccolo non coglierebbe da solo. In sostanza , mi ha lasciato un senso di tristezza e basta.

Avendo letto da poco “Signori Bambini” sempre dello stesso autore mi aspettavo qualcos’altro ma evidentemente prima di scrivere questo libro deve aver mangiato qualcosa di pesante e bevuto un po’ troppo vino a pranzo.

Anche questo libro faceva parte del “progetto smaltimento libreria” e, come dicevo all’inizio, credo proprio che me ne sbarazzerò perché oltre ad averlo letto una volta senza ricordarne nulla (almeno 10 anni fa) l’ho letto una seconda e vorrei non averlo fatto.

Tra l'altro voglio appuntare che dei 3 libri che avevo dell'autore (Kamo l'idea del secolo, Signori Bambini, L'occhio del lupo) solo uno si è salvato! Mi sa che non è proprio il mio autore. 

(il perché abbia tutti questi libri suoi in casa rimane un mistero)

Voi lo avete letto? Che ne pensate? Fatemelo sapere!

A domenica prossima!

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07 marzo 2021

IL BALLO - IRÈNE NÉMIROVSKY

Buona prima domenica di Marzo!

L’inverno ci sta lasciando e stiamo ufficialmente entrando nel periodo che mi piace meno: la primavera.

In realtà non sopporto nemmeno l’estate, ma solo perché qui dove abito diventa letteralmente un forno e soffrendo parecchio il caldo è una vera tortura per me!

Ma basta parlare del tempo, continuiamo con il tour delle letture che ho fatto a Febbraio.

Per il momento voglio provare a scrivere un post per ogni lettura invece di accorparle tutte in unico post, quindi andare verso uno stile sempre più “da recensione”. Inoltre dico anche che mi piacerebbe postare più spesso ma al momento mi è difficile e vorrei anche mantenere vivo l’interesse, soprattutto per me stessa e per ora credo che non riuscirei a mantenere il ritmo costante come invece riesco a fare con un post alla settimana! Magari sarà un buon proposito per i mesi prossimi, chissà…

In più sto cercando di mettere mano allo stile generale del blog, come vedete ho cambiato un po’ il tema perché per come era prima mi sembrava un po’troppo cupo e così invece credo sia più allegro! Per ora resterà così, ma potrebbe continuare a cambiare finché non troverò una tara che mi piaccia abbastanza.

Tornando a noi, oggi vi parlo un po’ de IL BALLO DI IRÈNE NÉMIROVSKY, edito da Adelphi per la collana Piccola Biblioteca Adelphi. La prima pubblicazione risale al 1929. Come sempre, quelle che andrete a leggere, sono solo le mie personali opinioni!

Come avete visto da qualche post precedente, si tratta di un acquisto davvero recente ma non riuscivo più a resistere! Non so perché ma mi sentivo quasi “chiamata” da questo libro! E infatti vi anticipo già che si è trattato di una lettura che ho amato!

Trama: “La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli inviti che la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato a segnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, che la ragazza consuma nei confronti della madre.”

Questo libro, per quanto breve, (80 pagine a malapena) mi ha colpito moltissimo! L’autrice ha colto tutte le sfumature dello struggimento adolescenziale, del disagio famigliare e della tristezza mista a nostalgia che la piccola protagonista vive. E non solo lo fa con una maestria e un ritmo che ti impedisce di mettere giù la lettura se non hai finito ma anche constringendoti a chiederne di più. Infatti dopo aver finito non ero per niente soddisfatta, tant’è che ho già messo nel carrello “Suite Francese” della stessa autrice.

Un libro pungente e delicato allo stesso tempo: il lettore e quella ragazzina diventano un tutt’uno in un “ballo” che non si concretizza, ma che c’è stato. La frustrazione di Antoinette è tangibile, reale come lo schermo su cui state leggendo queste parole. Il finale inevitabile a cui si arriva è un rivincita per tutti quelli che si sono sentiti schiacciati da chi ha sempre deciso tutto per loro. Il suo gesto è da condannare o da lodare? Sta a noi scegliere e io, che personalmente sono rancorosa di natura, sto dalla parte della piccola Antoinette.

Se avete un pomeriggio libero e avete voglia di leggere qualcosa di trascinante e allo stesso tempo ricco di sentimento, questa è la lettura giusta per voi.

Sono davvero contenta di aver recuperato questa gemma in questa edizione adorabile (tutta rosa e con le pagine che … profumano??) e non vedo l’ora di passare al prossimo della Némirovsky.


L’avete già letto? Che ne pensate? Fatemi sapere!

A domenica prossima!

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