07 marzo 2021

IL BALLO - IRÈNE NÉMIROVSKY

Buona prima domenica di Marzo!

L’inverno ci sta lasciando e stiamo ufficialmente entrando nel periodo che mi piace meno: la primavera.

In realtà non sopporto nemmeno l’estate, ma solo perché qui dove abito diventa letteralmente un forno e soffrendo parecchio il caldo è una vera tortura per me!

Ma basta parlare del tempo, continuiamo con il tour delle letture che ho fatto a Febbraio.

Per il momento voglio provare a scrivere un post per ogni lettura invece di accorparle tutte in unico post, quindi andare verso uno stile sempre più “da recensione”. Inoltre dico anche che mi piacerebbe postare più spesso ma al momento mi è difficile e vorrei anche mantenere vivo l’interesse, soprattutto per me stessa e per ora credo che non riuscirei a mantenere il ritmo costante come invece riesco a fare con un post alla settimana! Magari sarà un buon proposito per i mesi prossimi, chissà…

In più sto cercando di mettere mano allo stile generale del blog, come vedete ho cambiato un po’ il tema perché per come era prima mi sembrava un po’troppo cupo e così invece credo sia più allegro! Per ora resterà così, ma potrebbe continuare a cambiare finché non troverò una tara che mi piaccia abbastanza.

Tornando a noi, oggi vi parlo un po’ de IL BALLO DI IRÈNE NÉMIROVSKY, edito da Adelphi per la collana Piccola Biblioteca Adelphi. La prima pubblicazione risale al 1929. Come sempre, quelle che andrete a leggere, sono solo le mie personali opinioni!

Come avete visto da qualche post precedente, si tratta di un acquisto davvero recente ma non riuscivo più a resistere! Non so perché ma mi sentivo quasi “chiamata” da questo libro! E infatti vi anticipo già che si è trattato di una lettura che ho amato!

Trama: “La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli inviti che la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato a segnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, che la ragazza consuma nei confronti della madre.”

Questo libro, per quanto breve, (80 pagine a malapena) mi ha colpito moltissimo! L’autrice ha colto tutte le sfumature dello struggimento adolescenziale, del disagio famigliare e della tristezza mista a nostalgia che la piccola protagonista vive. E non solo lo fa con una maestria e un ritmo che ti impedisce di mettere giù la lettura se non hai finito ma anche constringendoti a chiederne di più. Infatti dopo aver finito non ero per niente soddisfatta, tant’è che ho già messo nel carrello “Suite Francese” della stessa autrice.

Un libro pungente e delicato allo stesso tempo: il lettore e quella ragazzina diventano un tutt’uno in un “ballo” che non si concretizza, ma che c’è stato. La frustrazione di Antoinette è tangibile, reale come lo schermo su cui state leggendo queste parole. Il finale inevitabile a cui si arriva è un rivincita per tutti quelli che si sono sentiti schiacciati da chi ha sempre deciso tutto per loro. Il suo gesto è da condannare o da lodare? Sta a noi scegliere e io, che personalmente sono rancorosa di natura, sto dalla parte della piccola Antoinette.

Se avete un pomeriggio libero e avete voglia di leggere qualcosa di trascinante e allo stesso tempo ricco di sentimento, questa è la lettura giusta per voi.

Sono davvero contenta di aver recuperato questa gemma in questa edizione adorabile (tutta rosa e con le pagine che … profumano??) e non vedo l’ora di passare al prossimo della Némirovsky.


L’avete già letto? Che ne pensate? Fatemi sapere!

A domenica prossima!

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                                      (foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

28 febbraio 2021

I GIALLI DI VICOLO VOLTAIRE | LO SCHELETRO SOTTO IL TETTO - PIERDOMENICO BACCALARIO, ALESSANDRO GATTI

Buona domenica!

Oggi ultima domenica di febbraio che casualmente coincide proprio con l’ultimo giorno di febbraio!

In questo post vi parlo di una delle ultime letture recenti che ho fatto (ne ho fatte diverse ma sto cercando di andare con ordine): I GIALLI DI VICOLO VOLTAIRE – UNO SCHELETRO SOTTO IL TETTO (Vol. 7).

Trattasi dell’ultimo libro di una serie per bambini/ragazzi che avevo in libreria da tempo immemore. Mia madre me lo aveva regalato un’estate al mare di molti anni fa e non ricordavo assolutamente se lo avevo letto o no, sta di fatto che quando l’ho aperto sono rimasta sorpresa nel trovare il segno delle “orecchie” sulle pagine! L’ho letto ma non lo ricordo.

Siccome sto portando avanti un progetto mio, a cui ho anche dato un nome “progetto smaltimento libreria”, dove sto cercando di fare una rilettura generale di tutto quello che ho in libreria che non ricordo di aver letto, o che ricordo di aver letto ma non ricordo di cosa parla, per capire cosa tenere e cosa dare via per fare spazio a nuovi libri, ho deciso di leggerlo per capire cosa farne.

Come detto all’inizio, trattasi dell’ultimo di una saga di 7 libri per ragazzi che è andata in pubblicazione dal 2009 al 2011 scritti da Pierdomenico Baccalario e da Alessandro Gatti e pubblicati dalla casa editrice Piemme, illustrati da EffeEffeStudios ed inseriti nella collana Il battello a vapore.


Trama: “Annette e Fabo sono in una casa nelle vicinanze del fiume francese Loira per trascorrere le vacanze pasquali insieme alla famiglia e andando in soffitta scoprono un vecchio scheletro, decidendo di indagare insieme ai compagni”

Dopo averlo letto, ho capito perché non lo ricordavo.

Non avendo a disposizione i libri precedenti mi baso solo su questo ovviamente e non su tutta la saga;

La trama è carina, così come anche le illustrazioni ma la componente mistery è debole. Le prime pagine promettono molto bene ma lo sviluppo centrale e il finale sembrano un po’ tirati via. Non c’è un vero e proprio mistero che sembra irrisolvibile perché gli indizi si trovano tutti casualmente sulla via dei nostri due giovani protagonisti, così tanto che sembra quasi fin troppo pensato tutto a tavolino. La storia è totalmente costruita per funzionare lì per lì, non c’è un vero approfondimento, ma credo sia dato dal fatto che è l’ultimo di una saga e quindi a questo punto dovremmo conoscere bene tutti i personaggi. Inoltre per come si chiude questo libro mi sembra quasi che la saga fosse destinata ad una continuazione dato che il finale è aperto. Forse io sono troppo grande e quindi è per questo che non è riuscito ad incuriosirmi o a stupirmi più di tanto ma comunque penso che si sarebbe potuto fare di meglio per rendere questo libro interessante anche per i più grandi. Ho apprezzato molto lo stile, scorrevole e leggero, e il fatto che anche se non avevo a disposizione una base fornita dai libri precedenti il libro si regge in piedi quasi perfettamente da solo.

Sicuramente verrà regalato ai miei cuginetti più piccoli che probabilmente lo apprezzeranno più di me!





L’avete letto? Avete tutta la saga? Che ne pensate? Fatemi sapere!

A domenica prossima!


(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

21 febbraio 2021

I DARE YOU BOOKTAG

Buona domenica!

Come promesso qualche settimana fa, eccomi tornata con un nuovo Booktag!

Oggi vi riporto il famoso “I DARE YOU BOOKTAG” che gira almeno dal 2017 e che mi sembrava tanto carino da riportarvi!




Non sono sicura di aver preso la versione originale e purtroppo non ricordo da dove l’ho reperito!

1. Quale libro, non ancora letto, sta nella tua libreria da più tempo?

È una domanda un po’ difficile perché ho davvero diversi libri in libreria da molto tempo che non ho ancora letto quindi vi farò il nome di uno che vale per tutti: “l’interpretazione dei sogni “ Di Freud. È un libro gigantesco, scritto in modo arcaico e pieno di termini tecnici che mi fanno venire sonno solo ad aprire le prime due pagine. Prima o poi lo leggerò, sono fiduciosa.

2. Cosa stai leggendo?, La tua ultima lettura?, E quale sarà la tua prossima lettura?

Attualmente sto leggendo “L’Iliade di Omero” di Baricco, ho appena finito di leggere “L’occhio del lupo” Di Pennac e la mia prossima lettura credo sarà “Assassinio allo specchio” della Christie (ve ne ho già parlato qui)

3. Qual è il libro che tutti amano, ma che tu hai odiato?

Non saprei, non leggo spesso libri “popolari”. L’unico che mi viene in mente che è stato famoso ai tempi dell’uscita e che ho letto più o meno in quello stesso periodo è “Bianca come il latte, rossa come il sangue” di Baricco (che avevo già menzionato) e che ho proprio detestato.

4. Qual è il libro che continui a dirti che leggerai, ma che probabilmente non leggerai mai?

Ho il forte sospetto che potrei non arrivare mai a leggere Harry Potter per vari motivi, uno su tutti non voglio supportare l’autrice.


5. Quale libro stai rimandando alla pensione?

Sicuramente un libro di qualche scrittore spagnolo, tipo Marquez o Allende, ma non per un motivo particolare ma solo perché so che richiedono un certo tempo e una certa soglia di attenzione e al momento non dispongo di nessuno dei due.

6. L'ultima pagina: la leggi per prima, o aspetti fino alla fine?

A volte sento la necessita di leggere le ultime righe di un libro per decidere se comprarlo o no, leggerlo o no. Mentre a volte no, dipende un po’ dai casi.

7. Prefazioni, postfazioni, introduzioni: spreco di carta e inchiostro, o un'aggiunta interessante?

Non le guardo nemmeno ma non penso siano uno spreco di carta e inchiostro perché so che a molti interessano e le leggono con piacere.

8. Con quale personaggio letterario vorresti scambiarti di posto?

Probabilmente con Sherlock Holmes o con Marvin de “Guida Galattica Per Autostoppisti”

9. Hai un libro che ti ricorda qualcosa di specifico della tua vita? (Posto, periodo, persona?)

“L’isola del tesoro” Di Stevenson. Ricordo di un viaggio in Spagna alle superiori.

10. Quale libro è stato con te in più posti?


“Il Grande Gatsby” ha viaggiato con me per 3 settimane in nord Europa!

11. C'è una lettura obbligatoria che hai odiato al liceo che poi hai scoperto non essere così male de anni dopo?

Diciamo che non ho odiato nessuna lettura obbligatoria (a parte vedi risposta 3) ma molte non le ricordo. Infatti di recente ho riletto “Signori Bambini” ed è stata una bellissima riscoperta.

12. Usato o nuovo?

Entrambi, per motivi diversi.

13. Hai mai letto un libro di Dan Brown?

Sì, e vi dirò che non ne ho letto solo uno ma ben 3! (e presto ne leggerò un quarto!!).


14. Hai mai visto un film che ti è piaciuto più del libro?

Direi “Fight Club”. Il film è uno dei miei preferiti però anche il libro mi è piaciuto moltissimo, ma forse l’ho letto nel momento sbagliato.

15. Hai mai letto un libro che ti ha fatto venire fame, inclusi libri di cucina?

Sì, un libro di cucina molto vecchio che aveva mia nonna in casa sua e che non so per quale motivo adesso mi ritrovo a casa mia: “Cucinare meglio: Pasticceria”. Quelle foto di dolcetti e ciambelline mi fanno venire una voglia matta di dolci!


16. Qual è la persona i cui consigli di lettura accetti sempre?

Chiunque abbia consigli di lettura, mi segno tutto e in seguito valuto a seconda di quello che mi potrebbe interessare.

17. Hai letto un libro fuori dalla tua comfort zone (es., fuori dal tuo solito genere di lettura) che alla fine hai amato?


Si! Di recente ho letto un urban fantsy/erotico e pensavo che fosse la cosa più lontana dalle mie preferenze ma invece mi ha piacevolmente stupito e mi è piaciuto tantissimo! Ma in generale mi piace tanto spaziare tra generi e libri, quindi anche se penso che una cosa potrebbe non piacermi mi sforzo comunque di provare a leggerla!


Eccoci arrivati alla fine del tag! Avete letto qualche libro che ho menzionato? Fatemi sapere!

A domenica prossima!


(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)

14 febbraio 2021

5 FILM ROMANTICI DA VEDERE A SAN VALENTINO

Buona domenica e buon San Valentino!

Dato che oggi è una giornata speciale ho deciso di elencarvi i miei 5 film romantici preferiti, nel caso aveste bisogno di suggerimenti per un appuntamento al cinema “a casa” da soli o in compagnia.


Io non credo di essere una tipa particolarmente romantica o sdolcinata però mi piacciono le storie che mi emozionano! In questo post vi consiglio alcuni film che, per un motivo o per l’altro, torno sempre a guardare.


Cercasi amore per la fine del mondo (2012)

Trama: “Un grosso asteroide è in rotta di collisione con la Terra: mancano solo tre settimane all'impatto, momento in cui tutta l'umanità scomparirà. Dodge Petersen e sua moglie Linda ascoltano la trasmissione radiofonica in auto. Pochi secondi dopo, Linda fugge dal veicolo senza dire una parola. Dodge torna al suo lavoro il giorno successivo, dove vende assicurazioni. Un giorno l'uomo scopre grazie a Penny, la sua vicina di casa, una lettera di una sua vecchia fiamma, Olivia, datata tre mesi prima, che spiega perché lei lo ha lasciato e ciò che è accaduto nella sua vita, concludendo con l'ammissione che lui era "l'amore della sua vita". Le cose, intanto, precipitano e Dodge è costretto a scappare dalla città in preda alla violenza insieme a Penny che Dodge accetta di portare con sé ad un patto: che la ragazza lo aiuti a ritrovare Olivia.”

Inizio col dire che questo film secondo me è stato molto sottovalutato e se ne è parlato troppo poco: è di una delicatezza disarmante. Ogni volta che lo vedo mi lascia con un gusto dolce-amaro in bocca, perché per quanto sia un film “leggero” è pur sempre un film che finisce “male” ovvero ha un lieto fine solo a metà. Lo consiglio vivamente se vi piace il genere ma non sopportate i soliti cliché sul finale.


I ponti di Madison County (1995)

Trama: “Nel caldo torrido dello Iowa dell'estate del 1965, Robert Kincaid, fotografo di mezza età del National Geographic, giunge a una vecchia fattoria in mezzo ai campi per chiedere indicazioni sui ponti di Madison County, che egli dovrà fotografare. Conosce così Francesca Johnson, donna di casa e madre di due figli, una quarantenne italiana un po' dimessa e rassegnata. Complice l'assenza del marito e dei figli, partiti per una fiera del bestiame, i due fanno amicizia e in breve il loro incontro si trasforma in un'autentica e profonda passione. Ma la loro intensa storia d'amore con il ritorno della famiglia giunge a un bivio: seguire le ragioni del cuore o restare ancorati alle proprie responsabilità e agli affetti ormai consolidati.”

L’ho recuperato giusto di recente e posso dire quasi con certezza che sia il film più struggente che abbia mai visto. Una storia d’amore che vive in un tempo sospeso, una decisione da prendere che fa male in tutte le direzioni. Ho sentito la tensione e il dolore insieme ai protagonisti, sei lì spettatore e un secondo dopo vieni travolto dalla disperazione. Per non parlare poi della scenografia scelta: si sente letteralmente il profumo d’estate. Lacrime assicurate durante tutti gli ultimi minuti del film.


Eternal sunshine of the spotless mind (2004)




Trama: “Clemetine, stanca del rapporto con Joel, si fa asportare dalla mente la parte relativa alla loro storia. Quando lui lo scopre, fa lo stesso, ma durante il procedimento cambia idea.”

Quando ho visto questo film, ancora non era diventato di moda e c’è stato un periodo in cui lo vedevo a ripetizione. Non lo so cosa ci sia di così tanto suggestivo che mi fa sempre emozionare, forse le atmosfere tra sogno e realtà o forse i monologhi dei protagonisti (Jim Carrey e Kate Winslet PERFETI), sta di fatto che per me questo film avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e tornerò sempre a vederlo quando ho bisogno di romanticismo non convenzionale. P.s Il titolo italiano l'ho omesso per forza perché non si può sentire.




Lei (2013)


Trama: “A Los Angeles, il sensibile e solitario Theodore, uno scrittore di lettere d'amore, intraprende una relazione sentimentale con Samantha, il sistema operativo del suo computer dalla suadente voce femminile.”

In questa pellicola troviamo diversi spunti di riflessione su cosa possa essere l’amore ai giorni nostri e in un prossimo futuro e del ruolo della tecnologia in questo ambito. Theo è un uomo fragile, insicuro che grazie ad una voce riacquista una felicità che pensava di non meritare. Purtroppo però si scontrerà con la realtà dei fatti e capirà che quella è solo una fase della sua vita che è destinata inesorabilmente a finire. È un film in cui ognuno di noi può facilmente rivedersi perché tutti ci siamo sentiti soli e abbandonati ad un certo punto della vita.




50 volte il primo bacio (2004)

Trama: “Henry Roth è un veterinario delle Hawaii, che si innamora a prima vista di Lucy Whitmore, giovane insegnante d'arte. Il giorno dopo Henry la rincontra ma la ragazza non si ricorda affatto di lui. Ciò è dovuto ad una grave forma di malattia cerebrale: dormendo dimentica tutto quello che è avvenuto avendo la memoria a breve termine danneggiata. La famiglia e gli amici per evitarle lo choc di trovarsi in una condizione ignota, le fanno rivivere, ogni mattina, l'ultimo giorno prima dell'incidente.”

I film di Adam Sandler sono i miei guilty pleasure (e non mi scuserò per questo). Questo film è tratto da una storia vera, e già qui vi dovrebbero scendere un paio di lacrimucce, e seppure sia una rappresentazione “comica” non smette comunque di trasmettere tenerezza e, letteralmente, affetto.  Ogni volta che vedo questo film mi si riempie il cuore e non so perché. Lo ritengo anche una delle mie commedie romantiche preferite in assoluto. Assolutamente consigliato se volete vedere un film divertente e romantico.



E questi erano i miei 5 consigli a tema per la giornata di oggi! Come vedete, sono film piuttosto diversi dai soliti film romantici canonici (“The Notebook per dirne uno) ma volevo darvi un range di trasposizioni di amore diverse: abbiamo l’amore romantico, quello moderno e quello che fa male.

Fatemi sapere se avete visto uno di questi film o se ne vedrete uno oggi!

A domenica prossima!

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07 febbraio 2021

MINI BOOK HAUL

Buona domenica!

Curiosamente, questo è il secondo post di questa settimana!  Se avete letto l’articolo precedente saprete il perché.

Ad ogni modo, oggi vi parlo di acquisti!


Premetto che quest’anno mi sono imposta di cercare di acquistare meno libri possibile aderendo al #nobuyyear e di leggere i libri che ho già in libreria in modo da smaltirli, quindi questo mini book haul non doveva nemmeno esserci in teoria, ma in pratica eccoci qui.

Sabato scorso mi sono ritrovata a fare un giro in città dopo diverso tempo e non ho potuto fare a meno di entrare in una libreria, è stato quasi un richiamo divino.

Sta di fatto poi, che c’erano gli sconti Adelphi e i due libri in questione (perché si, mi sono limitata a solo due libri, la forza scorre potente in me) sono libri che non si trovano mai all’usato quindi diciamo che con queste scuse mi sono concessa l’acquisto.


ZIA MAME - Patrick Dennis (Adelphi)

Trama: "Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell'America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre - quel ricco, freddo bacchettone poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all'indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica "Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!", e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile e attraversare insieme a lei l'America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro - o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento."

 Il primo libro che ho adocchiato è stato questo. È in wishlist da diverso tempo e dalle recensioni che ho visto in giro sembrava un libro piuttosto divertente, e noi tutti sappiamo quanto abbiamo bisogno di ridere in questo momento particolare della nostra esistenza, o per lo meno io ne ho davvero bisogno.


IL BALLO - Iréne Némirovsky (Adelphi)

Trama: "La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli inviti che la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato a segnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, che la ragazza consuma nei confronti della madre. In poche pagine, con una scrittura scarna ed essenziale, l'autrice riesce a raccontare un dramma dell'amore, del risentimento e dell'ambizione."

Il secondo libro, e ultimo (sigh), che ho preso. Stavo quasi per non vederlo nemmeno, stipato com’era sotto gli altri! Sarebbe stata un vero peccato dato che questo libricino (conta poco più di 90 pagine tipo) è nella mia lista da più di un anno, e come vi ho detto al mercatino dell’usato non si trovano i libri della NémirovskyQuale migliore occasione di questa per recuperalo?

In tutto ho speso 16,80€. Un prezzo onesto considerato che sono libri nuovi e di una casa editrice che mette una grande cura nei libri che propone tra edizione e traduzione (anche se per me è comunque troppo considerato che con la stessa cifra di solito ne compro almeno 6 o 7 usati in buone condizioni).

Post breve ma intenso!

Che ne pensate? Avete letto uno di questi due libri? Li avete anche voi nella vostra wishlist infinita? Fatemi sapere!

A domenica prossima!


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01 febbraio 2021

SIGNORI BAMBINI - DANIEL PENNAC

Buon lunedì!

La pubblicazione della domenica è slittata di un giorno perché ho avuto un weekend impegnativo e la settimana appena finita non ho avuto modo di schedulare un post. Ad ogni modo eccoci qui con un nuovo post a tema letture!

Oggi vi parlo un po’ del libro “Signori Bambini” Di Daniel Pennac, in edizione economica Feltrinelli, l’unico libro che, ahimè, sono riuscita a leggere a gennaio.

Non sarà una vera e propria recensione, ce ne sono miliardi in giro per il web, ma vi darò brevemente il mio modesto parere a riguardo. Attenzione, potrebbero esserci spoiler.

Trama: "Il professore Craistang, professore di francese a Belleville, scopre tre dei suoi allievi, Igor Laforgue, Joseph Pritsky e Nourdine Kader, che fanno girare un disegno che recita: Crastaing farabutto pagherai caro pagherai tutto. Il professore offeso, dà loro una punizione, per il giorno successivo dovranno svolgere un tema: Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito. Una volta svolto il tema, i tre amici si accorgono che è diventato realtà: in una contraddittoria Belleville contemporanea i tre riusciranno a scoprire cosa rende così severo e irritabile il loro prof, e, grazie all'aiuto di Yolande, una navigata prostituta e dello stesso Crastaing, ritroveranno un po' della felicità perduta con la morte del padre di Igor, che è la voce narrante."

Inizio col dire che questo libro viene targettizzato come libro per ragazzi ma personalmente non sono d’accordo. È un libro fin troppo maturo per essere apprezzato da bambini o ragazzi, io stessa credo di averlo letto alle medie ma non ricordavo niente di questo libro finché non ho cominciato a leggerlo.

Siamo a Parigi e assistiamo alla contrapposizione definitiva tra infanzia e età adulta: 3 ragazzini che si comportano da adulti e adulti che invece si credono dei ragazzini e questa situazione, inizialmente solo metaforica, diventa incredibilmente vera. E così questi “signori bambini” dovranno occuparsi dei loro stessi genitori trasformati in bimbi (consapevoli o meno non è dato saperlo) e di un prof a cui l’infanzia è stata negata inesorabilmente.

È un libro che mi ha fatto tanto riflettere, anche per questo credo di averci messo più del dovuto a finire di leggerlo. Mi ha fatto tornare nostalgia della mia infanzia, mi ha fatto ricordare della bambina che è in me e da cui dovrei prendere ispirazione più spesso.

L’autore con questo libro ha voluto ricordare ai lettori più grandi cosa sia significato crescere, superare le proprie paure, rendersi conto di come e quanto la nostra infanzia ci renda le persone adulte che siamo oggi e di cui mai dovremmo dimenticare.

Lo stile dell’autore è molto colloquiale e poetico allo stesso tempo, caratteristica che associo quasi sempre agli scrittori e cineasta francesi: arrivano dritti al punto ma con una delicatezza che non ho mai trovato da nessun altra parte fin’ora. Mi sono immersa totalmente nella storia e mi sembrava di assistere alle vicende in prima persona, mi sono affezionata ad ogni singolo personaggio come se li conoscessi davvero.

È stata una lettura davvero bella per me, capitata in un certo senso al momento giusto, e onestamente la consiglio se avete bisogno di leggere qualcosa di leggero e divertente ma toccante allo stesso tempo.

Lo avete letto? Che ne pensate? Fatemelo sapere!

A domenica prossima!

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24 gennaio 2021

5 FUMETTI DA RECUPERARE NEL 2021

Buona domenica!

Siamo sopravvissuti anche quest’anno al blue Monday e dunque ci ritroviamo alla fine di questa settimana “nefasta” per parlare di acquisti!

O, ancora meglio, acquisti futuri!

Oggi vi lascio sbirciare nella mia wishlist fumettosa e vi propongo 5 fumetti che ho intenzione di comprare, appena avrò smaltito quelli che ho in libreria e che non ho ancora letto.

BLANKETS – C. Thompson (Einaudi)

Trama: “Una storia d'amore come non si è mai vista prima. Una graphic novel autobiografica in cui Craig Thompson parte dalla sua infanzia nel Wisconsin per raccontarci la sua vita familiare e il suo rapporto con la religione, fino ad arrivare all'incontro con Raina: l'amore esplode allora con tutta la sua forza, sorprendendo il protagonista e coinvolgendo i lettori in un fiume di emozioni tanto appassionanti quanto letterariamente mature.”

Questo fumetto è stato osannato dalla critica e da chiunque l’abbia letto. Vorrei riuscire a recuperarlo al più presto per potermene fare un’idea anche io dato che sembra essere molto vicino al tipo di letture che mi piace fare.



MAUS – A. Spiegelman (Rizzoli Lizard)

Trama: “La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli ebrei sono topi e i nazisti gatti.”

Un vero e proprio pezzo di storia della letteratura che, ahimè, manca nella mia libreria. Una grave assenza che ogni anno si fa sentire di più e mi dispiace davvero non aver ancora recuperato. Però posso dire che ho avuto l’occasione, e la fortuna, al liceo di leggere qualche pagina in un libro di testo scolastico. È sicuramente il fumetto che ha la priorità più alta nella mia wishlist.


ARKHAM ASYLUM – G. Morrison, D. McKean (Lion)

Trama: “È il primo d'aprile, e i pazienti del Manicomio Arkham hanno preso possesso del centro di detenzione per pazzi criminali di Gotham City. La loro richiesta? Batman in cambio degli ostaggi. Accettare questa sfida significa per il Pipistrello compiere un viaggio attraverso i demoni personali di Joker, Spaventapasseri, Poison Ivy, Due Facce e molti dei suoi nemici giurati, così da poter salvare la vita degli innocenti e liberare la prigione. Durante la sua corsa per vincere una sfida disperata, dunque, il Cavaliere Oscuro è costretto ad affrontare sia alcuni dei suoi avversari più pericolosi che i propri fantasmi interiori. Nel proporre il confronto classico fra il Cavaliere Oscuro e i suoi letali nemici, quest'opera è conosciuta a causa della grande intensità psicologica che la caratterizza e i ritratti indagatori di Batman e del Joker. Arkham Asylum è contraddistinta anche da una componente grafica che ha influenzato legioni di disegnatori, proponendo per la prima volta stili tecnici e narrativi completamente nuovi.”

Batman è sicuramente il mio personaggio preferito della DC e credo sia arrivato il momento di approfondire la conoscenza di questo iconico antieroe. Questo fumetto è un vero e proprio capolavoro, mi è stato consigliato da molti soprattutto per la magnificenza dell’arte di Grant Morrison. Non vedo l’ora di recuperarlo!


L’INCAL – A. Jodororwsky, Moebius (Mondadori)

Trama: “Il mondo di John Difool è un lontano futuro, un'epoca barocca di alta tecnologia e di grandi contraddizioni. L'universo conosciuto è minacciato da un'entità malvagia e quasi onnipotente, la Tenebra. Per fronteggiare il pericolo, una forza mistica dormiente da millenni si risveglia e John viene scelto per generare la creatura destinata a salvare il cosmo...”

Nelle scuole di fumetto, Moebius viene raccontato come uno dei grandi mostri sacri del fumetto e da cui si può imparare molto anche solo osservando le sue opere. Purtroppo, anche nei miei anni di studi, ho avuto ben poco a che fare con lui se non per qualche tavola e illustrazione trovate qua e là, ma mi sono bastate per farmi venire voglia di leggere qualcosa disegnato da lui. Questo fumetto, pare essere una delle sue migliori e, pertanto, non posso non averlo ancora letto.

 

32DICEMBRE – E. Bilal (Alessandro Editore)

Trama: “32 Dicembre è una storia a tre voci. Quella di Leyla, Amir e Nike. Tre orfani di Sarajevo ai quattro angoli del mondo.”

Onestamente non so perché mi attiri particolarmente questo fumetto. Non ne so nulla se non che mi piacerebbe approfondire e sapere di che parla. Questo mi è stato consigliato proprio durante il periodo in cui ho frequentato la scuola del fumetto, quindi penso di potermi fidare ad occhi chiusi.








Ebbene, avete letto uno di questi fumetti? Che ne pensate? Anche voi avete uno di questi fumetti nella vostra wishlist infinita?

Fatemi sapere!

A domenica prossima!

(foto e immagini trovate su Google, tutti i diritti e i crediti ai creatori di suddette immagini)