Buona domenica!
Il post di oggi sarà un po' diverso dal solito, non parlerò di libri o film ma
ho deciso di scrivere una breve riflessione su un’esperienza personale che sto
vivendo attualmente, che mi ha fatto molto riflettere e che mi va di condividere
con voi.
Come tutti, ho passato questi ultimi due mesi a casa, a
lavorare. Sono stati mesi piuttosto bui, non solo per il fatto che sono stata
letteralmente chiusa in casa per 60 giorni e per la situazione generale che ci
ha coinvolto, ma anche perché mi sono ritrovata a chiedermi:
ma cosa voglio
fare veramente nella vita? Sono felice di quello che sto facendo attualmente? La
vita a 23 anni me la immaginavo così?
Penso siano domande che tutti, ad un certo punto nella vita,
ci facciamo.
Per diversi mesi ho provato un vero e proprio senso di
fastidio a livello mentale, c’era qualcosa che mi urtava profondamente il
sistema nervoso e non riuscivo a capire perché. Faccio un lavoro che tutto
sommato non mi dispiace, ho i soldi per comprarmi quello che voglio, quando
voglio, ho amici e famiglia e affetti. Ma allora perché mi trovo sempre così
insoddisfatta?
Ci ho pensato a lungo e poi ho realizzato che in realtà,
quel lavoro che “non mi dispiace”, mi ha privato di tante cose. E ci sono
arrivata solo quando mi sono trovata a casa, davanti al computer, a lavorare per 10 ore e più al giorno.
Nonostante fossi nel mio spazio privato, mi sono trovata a fare
qualcosa che non mi andava davvero di fare, per guadagnare e mettere da parte,
tutti i giorni sabato compreso (per non dire che mi è stato proposto di
lavorare anche per il 1 maggio) e accontentare persone per cui non provo
davvero nessun tipo di stima.
Ho dato per scontato il fatto che tutto quello
che facevo per lavoro non lo facevo davvero per me.
Questi mesi passati fissa davanti al monitor mi hanno fatto
realizzare che io voglio qualcosa di meglio per me, voglio fare un lavoro che
mi permetta di avere del tempo libero vero, che mi permetta di viaggiare e soprattutto
che non sia il senso della mia vita perché ho
capito che se la vita deve essere solo lavoro non ha senso viverla, almeno per
me.
Ho abbandonato tutto, qualsiasi passione avessi è passata in
secondo piano. Ho smesso di scrivere, di disdegnare, di
leggere. Mi sono completamente annullata per due spiccioli a fine mese e un
contratto a progetto. Finché frequentavo l’università mi faceva comodo (anche
se tante volte ho rinunciato a workshop o eventi per lavorare) ma adesso che mi
sono avviata nella mia vita da “adulta” ho deciso che la mi vita non può essere fatta solo di questo.
Non sto dicendo che non voglio lavorare mai più, anzi, ma voglio solo trovare un lavoro che sia giusto per me.
La prossima sarà la mia ultima settimana dopo quasi due anni
e mezzo di lavoro per quell'azienda. E io non potrei essere più felice.
Dal 1 di giugno comincerà una vera e propria avventura per
me, ma preferisco non dare troppi dettagli per scaramanzia.
Da quando ho preso questa decisione, mi sono sentita
sollevata e quel fastidio che provavo è praticamente svanito. Non vi so dire se
la scelta che ho fatto è stata adeguata o quantomeno ragionata, ma vi posso
dire con certezza che è la scelta migliore che mi sento di aver fatto in tutta
la mia vita. Da questa mia esperienza ho toccato con mano il senso di “i soldi
non fanno la felicità” e vi posso garantire che non avrei mai pensato di essere
felice perché dal mese prossimo sarò disoccupata.
Vi confesso però che sono spaventata e piena di dubbi ma
comunque qualsiasi cosa farò o deciderò di fare, darò il massimo per
raggiungere i miei obbiettivi e soprattutto non farò mai più compromessi:
la
mia felicità e la mia serenità mentale sono e saranno sempre al primo posto.
Quello che voglio dire, e che ho capito, in sostanza è: non accettate di stare
in una situazione che non vi piace perché “dovete”. Nessuno vi obbliga a vivere
una vita di rinunce e compromessi, siete voi stessi e i vostri limiti mentali. C’è
sempre un’altra opportunità e sta solo a voi coglierla.
A domenica prossima!