Buona domenica!
Dopo la recensione del libro flop del post precedente, oggi vi parlo di un libricino che di per sé è veramente brevissimo ma il cui contenuto mi ha lasciato assolutamente a bocca aperta.
Infatti queste sono le mie impressioni sul racconto LA METAMORFOSI di FRANZ KAFKA.
Traduttore: G. Schiavoni
Collana: Bur Grandi Classici
Anno edizione: 2013
Formato: Tascabile
Pagine: 105
E' un libro che ho studiato alle superiori in tedesco e di cui onestamente non ricordavo niente, forse anche per il fatto che io e il tedesco non andavamo particolarmente d’accordo ai tempi.
Devo dire la verità, ci ho messo molto più tempo del previsto a finire di leggerlo perché sebbene siano a malapena 100 pagine, è una storia che trasmette un senso di oppressione tale che a volte ho avuto la necessità di interrompermi per riprendere fiato.
La Metamorfosi è un libro complesso nella sua brevità, ci ho messo un po’ per capire cosa mi aveva lasciato alla fine e devo dire che tutt’ora non sono molto convinta delle mie conclusioni.
Gregor si sveglia una mattina e si scopre scarafaggio a grandezza umana.
Chiunque potrebbe cominciare ad entrare nel panico, cosa che lui in un certo senso fa, ma non come ci si aspetterebbe. Da questo momento in poi assistiamo ad un vero e proprio calvario.
I genitori sono disperati e schifati, la sorella non fa altro che piangere e Gregor in tutto questo si sente spaesato, isolato, confuso.
Assistiamo al lento e inevitabile degradarsi della sua persona tant’è che più che ci avviamo verso il tragico finale conclamato, più il lettore dimentica quasi completamente che Gregor è stato un uomo. Il protagonista stesso dimentica della sua natura precedente, cosa che personalmente mi ha fatto davvero star male in senso fisico.
Lo scarafaggio Gregor diventa insopportabile, le ultime pagine sono un’agonia disperata tant’è che quando assistiamo alla morte di quello che una volta era Gregor si sente un senso di incredibile sollievo.
Tra l’altro le pagine in cui viene raccontato il momento della morte sono state forse le più belle per me.
Cosa succede però alla morte di questo parassita? La famiglia riprende semplicemente a vivere. Vanno avanti quasi come se niente fosse come se tutto fosse stato una triste parentesi finalmente chiusa e dal quale ricominciare finalmente a sperare nel futuro.
Personalmente mi sono sentita come loro.
Leggere le ultime due pagine è stato veramente come togliersi un grosso peso dal petto.
Tornando alle mie conclusioni, so per certo che quando Kafka ha scritto questo romanzo breve intendesse fare un’allegoria sui mali della società, sull’esilio del diverso e sull'isolamento dell'uomo e cose così, o almeno è quanto ricordo di aver studiato, ma personalmente mi sono rivista in questa scena ma in un altro contesto.
Forse solo chi ha dovuto accudire persone care gravemente malate possono vedere questa sottile sfumatura (che probabilmente vedo solo io ma tant'è) ma a me il punto di vista della famiglia ha ricordato molto i tempi in cui mio nonno era gravemente malato di SLA, del dolore e della pesantezza che solo una situazione del genere provoca, del triste sollievo nel momento in cui ci ha lasciato e la consapevolezza che aveva smesso finalmente di soffrire e noi tutti con lui, anche se ovviamente non è stata una cosa così immediata come per la famiglia Samsa.
Sono quasi sicura che Kafka non aveva previsto questa interpretazione ma comunque che se devo dirvi la verità la prima associazione che ho fatto è stata questa: vedere il lento scomparire di una persona a cui teniamo a causa di una malattia e come questo influenzi le tutte le persone che gli stanno accanto.
Consiglio vivamente la lettura perché in così poche pagine ha saputo sorprendermi come solo pochi libri hanno saputo fare!
Avete letto questo libro? Che ne pensate? Consigliate altro dell’autore? Fatemi sapere!
A domenica prossima!
Una recensione molto interessante !!! Sei stata brava a studiare questo libro in tedesco !!Questo libro, vista la trama, mi incuriosisce ma non so se mi verrà voglia di leggerlo, mi sembra un pò inquietante !!Io ho visto sparire mio padre a poco a poco, l'ho sempre accudito e non è stato facile- Ci farò un pensiero. Ciao e buona settimana.
RispondiEliminaSi decisamente è un libro con una trama inquietante! Però è decisamente una lettura simbolica per il periodo in cui è stato scritto :)
EliminaHo acquistato il libro proprio qualche tempo fa. Sono molto curiosa ma ho sempre temuto che una storia del genere possa essere un po' pesante per me. Tuttavia dopo la tua recensione vorrei già tuffarmi tra le pagine del libro. La tua interpretazione forse non sarà stata prevista da Kafka quando scrisse il libro ma alla fine ognuno di noi dà ai libri la propria anche a seconda del suo vissuto. Con questa recensione mi hai mostrato una possibile interpretazione che probabilmente da sola non avrei pensato. Comunque è bellissimo ritrovarti qui ❤️
RispondiEliminaSono d'accordo! :) Grazie! <3 Fammi sapere che ne pensi se l'affronterai come lettura :D
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